Un ricordo di Fabio Contestabile
Scomparsa qualche giorno fa una delle voci più originali della poesia della Svizzera italiana
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Scomparsa qualche giorno fa una delle voci più originali della poesia della Svizzera italiana
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Scomparsa qualche giorno fa una delle voci più originali della poesia della Svizzera italiana
“Se ne è andato nella luce del mezzogiorno, mentre il pane cuoceva, con la vita che gli scorreva intorno.”
Capita, qualche volta, che un annuncio funebre, con le parole scelte da chi resta a ricordare un proprio caro, sappia dire molto del senso della presenza e del mondo interiore di chi non c’è più.
È il caso dell’inserzione, che l’altro giorno ha dato notizia della morte di Fabio Contestabile, nato a Maroggia nel 1954, insegnante, scrittore e poeta fra i più originali (ed appartati) della Svizzera italiana.
In quello stesso annuncio appaiono alcuni versi:
trascorro il breve mezzogiorno di primavera
che un vento appena mosso conduce tra le foglie
del verde nuovo, promettente e leggero
en non so che dire: è tanto appagante e segreto
questo stare a mezzo respiro in un nulla di pensiero
che mi farei ape o moscerino, trasparenza, pulviscolo di cielo:
anche solo il canto insistito della capinera
e ci si ritrova, quasi naturalmente, di fronte e dentro a quel respiro misterioso in cui Contestabile ha cercato, costantemente, nei suoi versi, un “ritmo”, un “tempo”, come per approssimazione, ad ogni tentativo di dar forma e senso, con le parole, alla realtà della vita “che gli scorreva intorno”.
È quanto ha fatto nelle sue varie pubblicazioni di versi, edite dalla meritoria “Chiara Fonte” di Mauro Valsangiacomo e che ha fatto anche in prosa, in un particolare volume ben poco “narrativo”, ma piuttosto “introspettivo” pubblicato sempre dalla “Chiara Fonte” in collaborazione con le edizioni “ADV Publishing” di Lugano, con il titolo “La mappa per Pétur”(2015).
Proprio nel sito di ADV, si può rinvenire una accurata presentazione del libro, che prende le mosse da un emblematico interrogativo dell’autore: “Questo dunque mi stava chiedendo Pétur: che gli raccontassi dei luoghi e delle storie che in qualche modo hanno popolato il mio passato e fatto di me ciò che sono. Avrei scritto, certo, ma in quale forma e con quali ritmi non lo sapevo. E non ero nemmeno convinto che la scrittura fosse il mezzo più adatto, lo strumento più flessibile. Raccontare i luoghi e le storie: una frase che prese a girarmi dentro con l’insistenza del tempo, l’angoscia di ciò che è sconosciuto e il fascino delle parole. Raccontare i luoghi e le storie. Ma come?”
Sono gli interrogativi che, per questa occasione, Contestabile ha evocato in una sua rara “concessione” alla videocamera, per esprimere alcuni degli aspetti principali della sua ricerca letteraria.
A questo incontro filmato si rinvia qui per ricordarne la figura e come invito a percorrere, o ripercorrere i suoi versi, le sue parole.
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