NAUFRAGHI/E

Navigazione
  • Chi siamo
  • Sostegno
  • Contatto
  • Tutti i messaggi
  • Archivio per data

Rubriche



  • #SwissCovidFail 48
  • Balla coi lupi 21
  • Festival Diritti Umani 10
  • Il meglio letto/visto per voi 450
  • La matita nell'occhio 255
  • L’immaginario in viaggio 22
  • Macerie - Idee di democrazia 25
  • Naufragi 1057
  • Onda su onda 88
  • Ospiti e opinioni 149
  • Piazza... federale 57
  • Ricordando il Signor G 11
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli 10
  • Tre domande a... 135
  • Vento dell'Est 12
  • Visti dal largo 15

Seguici con


Copyright © NAUFRAGHI/E. 2023 • All rights reserved.

Hydra WordPress Theme by EckoThemes.

Published with WordPress.

Dal nostro archivio

Filtra per categoria

  • Naufragi(1057)
  • Il meglio letto/visto per voi(450)
  • La matita nell'occhio(255)
  • Ospiti e opinioni(149)
  • Tre domande a...(135)
  • Onda su onda(88)
  • Piazza... federale(57)
  • #SwissCovidFail(48)
  • Macerie - Idee di democrazia(25)
  • L’immaginario in viaggio(22)
  • Balla coi lupi(21)
  • Visti dal largo(15)
  • Vento dell'Est(12)
  • Ricordando il Signor G(11)
  • Festival Diritti Umani(10)
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli(10)

Filtra per autore/trice

  • Aldo Sofia Aldo Sofia (290)
  • Alessandra Bonzi Alessandra Bonzi (1)
  • Andrea Vosti Andrea Vosti (5)
  • Andrea Ghiringhelli Andrea Ghiringhelli (5)
  • Antonio Ferrari Antonio Ferrari (1)
  • Antonio Prata Antonio Prata (1)
  • Aurelio Sargenti Aurelio Sargenti (2)
  • Benedetto Antonini Benedetto Antonini (1)
  • Boas Erez Boas Erez (2)
  • Bruno Giussani Bruno Giussani (2)
  • Bruno Balestra Bruno Balestra (1)
  • Bruno Storni Bruno Storni (1)
  • Carlo Lepori Carlo Lepori (1)
  • Cesare Bernasconi Cesare Bernasconi (2)
  • Christian Marazzi Christian Marazzi (17)
  • Cristian Ferretti Cristian Ferretti (1)
  • Cristina Kopreinig Guzzi Cristina Kopreinig Guzzi (2)
  • Cristina Foglia Cristina Foglia (3)
  • Daniele Piazza Daniele Piazza (56)
  • Daniele Finzi Pasca Daniele Finzi Pasca (1)
  • Delta Geiler Caroli Delta Geiler Caroli (6)
  • Donato Sani Donato Sani (2)
  • Eleonora Giubilei Eleonora Giubilei (10)
  • Elvira Dones Elvira Dones (1)
  • Enrico Lombardi Enrico Lombardi (169)
  • Fabio Dozio Fabio Dozio (11)
  • Fabio Fumagalli Fabio Fumagalli (1)
  • Fabrizio Triulzi Fabrizio Triulzi (5)
  • Fabrizio Quadranti Fabrizio Quadranti (2)
  • Federica Alziati Federica Alziati (2)
  • Federico Franchini Federico Franchini (26)
  • Filippo Rossi Filippo Rossi (3)
  • Francesco Bonsaver Francesco Bonsaver (1)
  • Françoise Gehring Françoise Gehring (3)
  • Fulvio Poletti Fulvio Poletti (3)
  • Gabriela Giuria Tasville Gabriela Giuria Tasville (2)
  • Gabriele Nissim Gabriele Nissim (3)
  • Gianni Beretta Gianni Beretta (20)
  • Gino Driussi Gino Driussi (4)
  • Gino Ceschina Gino Ceschina (1)
  • Giulia Petralli Giulia Petralli (2)
  • Giusfin Giusfin (10)
  • Giorgio Noseda Giorgio Noseda (3)
  • Gianluca Verga Gianluca Verga (6)
  • Ivo Silvestro Ivo Silvestro (1)
  • Jacques Pilet Jacques Pilet (4)
  • Katia Accossato Katia Accossato (1)
  • Lelio Demichelis Lelio Demichelis (37)
  • Libano Zanolari Libano Zanolari (42)
  • Lisa Boscolo Lisa Boscolo (1)
  • Loretta Dalpozzo Loretta Dalpozzo (24)
  • Lucia Greco Lucia Greco (5)
  • Marcello Lorrai Marcello Lorrai (7)
  • marcosteiner_marcodanna marcosteiner_marcodanna (22)
  • Marco Züblin Marco Züblin (94)
  • Marco Marcacci Marco Marcacci (1)
  • Redazione Redazione (796)
  • Mario Casella Mario Casella (1)
  • Mario Conforti Mario Conforti (5)
  • Markus Krienke Markus Krienke (1)
  • Martino Rossi Martino Rossi (4)
  • Martino Giovanettina Martino Giovanettina (1)
  • Mattia Pelli Mattia Pelli (2)
  • Maurizio Corti e Enrico Lombardi Maurizio Corti e Enrico Lombardi (2)
  • Maurizio Chiaruttini Maurizio Chiaruttini (2)
  • Maurizio Corti Maurizio Corti (1)
  • Maurizio Solari Maurizio Solari (3)
  • Michel Venturelli Michel Venturelli (2)
  • Nadav Tamir Nadav Tamir (1)
  • Natasha Fioretti Natasha Fioretti (2)
  • Nelly Valsangiacomo Nelly Valsangiacomo (4)
  • Nicoletta Vallorani Nicoletta Vallorani (3)
  • Olmo Cerri Olmo Cerri (12)
  • Orazio Martinetti Orazio Martinetti (5)
  • Paola Pronini Medici Paola Pronini Medici (1)
  • Paolo Storelli Paolo Storelli (1)
  • Paolo Rossi Paolo Rossi (1)
  • Paolo Favilli Paolo Favilli (8)
  • Paolo Tognina Paolo Tognina (1)
  • Patrizio Broggi Patrizio Broggi (16)
  • Pepita Vera Conforti Pepita Vera Conforti (8)
  • Pietro De Marchi Pietro De Marchi (1)
  • Pietro Montorfani Pietro Montorfani (24)
  • Raffaele Morgantini Raffaele Morgantini (1)
  • Raffaella Carobbio Raffaella Carobbio (2)
  • Riccardo Fanciola Riccardo Fanciola (52)
  • Riccardo Bagnato Riccardo Bagnato (11)
  • Roberto Antonini Roberto Antonini (19)
  • Roberto Porta Roberto Porta (1)
  • Rocco Bianchi Rocco Bianchi (36)
  • Ruben Rossello Ruben Rossello (1)
  • Sarah Parenzo Sarah Parenzo (4)
  • Sergio Roic Sergio Roic (13)
  • Silvano Toppi Silvano Toppi (82)
  • Simona Sala Simona Sala (31)
  • Spartaco Greppi Spartaco Greppi (2)
  • Spartaco Greppi e Christian Marazzi Spartaco Greppi e Christian Marazzi (1)
  • Tommaso Soldini Tommaso Soldini (2)
  • Franco Cavani Franco Cavani (257)
  • Virginio Pedroni Virginio Pedroni (6)
  • Willy Baggi Willy Baggi (1)
Mostra tutti i messaggi
Gli Usa e la cultura artificiale delle armi
Il meglio letto/visto per voi

Gli Usa e la cultura artificiale delle armi

Nonostante le stragi e le conseguenti polemiche resta inscalfibile il principio di una difesa armata che per Trump andrebbe addirittura estesa anche agli insegnanti nelle scuole

• 30 Maggio 2022 – Redazione

C’era una volta… (quel che resta tra le macerie)
Naufragi

C’era una volta… (quel che resta tra le macerie)

Una cupa e cinerea parabola in una notte buia e tempestosa

• 29 Maggio 2022 – Rocco Bianchi

Neutralità in poltrona e neutralità sul fronte
Piazza... federale

Neutralità in poltrona e neutralità sul fronte

La Finlandia trae le conclusioni dalla guerra in Ucraina, vuole rinunciare alla neutralità e aderire alla Nato. Impensabile in Svizzera, eppur qualcosa si muove

• 29 Maggio 2022 – Daniele Piazza

Il linguaggio del lavoro – Seconda parte
Naufragi

Il linguaggio del lavoro – Seconda parte

Globalizzazione, povertà laboriosa e monetarizzazione delle parole in un mondo terziarizzato

• 29 Maggio 2022 – Christian Marazzi

L’Europa paralizzata dal veto
Il meglio letto/visto per voi

L’Europa paralizzata dal veto

La vittoria di Orbán certifica la sconfitta di un’Unione Europea prigioniera delle proprie regole

• 29 Maggio 2022 – Redazione

Il linguaggio del lavoro – Prima parte
Naufragi

Il linguaggio del lavoro – Prima parte

Globalizzazione, povertà laboriosa e monetarizzazione delle parole in un mondo terziarizzato

• 28 Maggio 2022 – Christian Marazzi

Macello: un anno di nulla
Ospiti e opinioni

Macello: un anno di nulla

Monologo di un dialogo mancato - Di Mattea David, Consigliera comunale PS, Lugano

• 28 Maggio 2022 – Redazione

#Ameriguns, in un album fotografico l’ossessione americana per le armi
Naufragi

#Ameriguns, in un album fotografico l’ossessione americana per le armi

Dopo l’ennesima strage, e in coincidenza con l’annuale meeting della potente National Rifle Association, le fotografie di Gabriele Galimberti compongono un mosaico, inquietante e contraddittorio, di “ritratti armati”

• 28 Maggio 2022 – Redazione

Qui Odessa. Parla il sindaco
Il meglio letto/visto per voi

Qui Odessa. Parla il sindaco

I russi hanno scelto un paese che a loro sembrava debole, ma si sono sbagliati

• 28 Maggio 2022 – Redazione

Mobilità su rotaia e immobilità della giustizia
Naufragi

Mobilità su rotaia e immobilità della giustizia

Indagini, inchieste e verità nascoste nel buio del tunnel del Monte Ceneri

• 27 Maggio 2022 – Federico Franchini

Vai ai messaggi più recenti
Gli Usa e la cultura artificiale delle armi
Il meglio letto/visto per voi

Gli Usa e la cultura artificiale delle armi

Nonostante le stragi e le conseguenti polemiche resta inscalfibile il principio di una difesa armata che per Trump andrebbe addirittura estesa anche agli insegnanti nelle scuole


Redazione
Redazione
Gli Usa e la cultura artificiale delle armi
• 30 Maggio 2022 – Redazione

Nel periodo elettorale i contributi di candidate e candidati sono benvenuti sulla nostra zattera secondo queste regole

Di Martino Massonis, Valigia blu

Buffalo e Uvalde, due stragi in pochi giorni, motivazioni che spingono l’assassino diverse, dinamica simile in termini di programmazione e prevedibilità – sia Payton Gendron, il suprematista, che Walter Ramos, il ragazzo balbuziente e bullizzato, avevano dato segnali e annunciato su qualche social network di voler commettere una strage. Ogni volta che si verificano episodi di questo tipo la politica prega, i democratici invocano leggi restrittive, i repubblicani balbettano teorie bislacche sul come evitare queste tragedie senza toccare il “sacrosanto diritto dei cittadini americani a detenere un’arma”.

Prima di guardare cosa significhi questo scontro sulle armi e smontare le paradossali teorie repubblicane, usiamo i numeri per fotografare lo stato delle cose. Le stragi sono infatti la punta dell’iceberg, si muore con frequenza per incidenti, sparatorie, pallottole vaganti: le stragi fanno rumore perché episodi scioccanti, i morti ammazzati per litigi nel ghetto molto meno. Eppure nel 2020 sono morti ammazzati da un colpo 11,6 bianchi e 31,8 afroamericani ogni 100mila persone.

Nel 2020 negli USA sono morte 45.222 persone per colpo d’arma da fuoco, 24 mila i suicidi, 19mila omicidi e 535 incidenti. Nello stesso anno la prima causa di morte per bambini e teenager sono i proiettili: 2200 under 18 uccisi. Il numero di stragi come quelle di questi giorni è cresciuto così come il numero delle vittime: delle dieci stragi col maggior numero di vittime, le prime nove sono negli ultimi 10 anni.

Il numero di armi in mano a civili è oggi 120 per ogni 100 abitanti, nel 2011 erano 88. Il numero di famiglie in cui è presente un’arma è diminuito dal 1973 al 2011 per poi riprendere a salire. Ed è cresciuto il numero di fucili e pistole in circolazione in possesso di una singola persona. Ci sono dunque famiglie armate fino ai denti.

Da quando nel 2004 il Congresso non ha rinnovato il bando alle armi semi automatiche, il numero di fucili a ripetizione prodotti negli Stati Uniti è aumentato in maniera costante, le armi made in USA sono aumentate del 187% in 20 anni.

Gli Stati dove si muore di più non sono quelli dove si commettono più reati ma quelli dove ci sono più armi in circolazione. La curva di crescita del numero di armi precede l’aumento del numero di reati commessi legato alla pandemia.

Nel rispondere all’ennesima tragedia in Texas, le due figure politiche più importanti dello Stato, il senatore Cruz e il governatore Abbott hanno avanzato le seguenti teorie:

  1. Il problema non è la quantità di armi, c’è un problema di salute mentale sul quale occorre fare di più; nelle scuole ci sono troppe porte non sorvegliate, le scuole dovrebbero avere un solo ingresso.
  2. Se ci fossero guardie armate o i professori fossero armati si potrebbe rispondere al fuoco ed evitare le stragi; serve più training a scolari e professori per capire cosa fare in queste occasioni.
  3. I democratici politicizzano una tragedia per togliere il diritto di possedere armi agli americani.

Le teorie di Abbott e Cruz ricalcano quelle del partito repubblicano. Il governatore del Texas che parla di salute mentale ha voluto un taglio di 211 milioni ai fondi ad essa dedicati; in compenso il Texas ha approvato una legge che elimina l’obbligo per i residenti di ottenere il porto d’armi se non gli è vietato dalla legge statale o federale. Le porte sul retro di ogni edificio pubblico sono note nel mondo – non solo in Texas – per essere uscite di sicurezza con maniglioni anti-panico. Quanto alle guardie armate è possibile uccidere anche loro, a meno di non prevedere degli squadroni della morte davanti a ogni scuola. Tra l’altro, proprio a Uvalde la polizia ha aspettato 40 minuti prima di entrare nell’edificio e bloccato genitori disperati che volevano farlo per conto proprio. Non c’è molto altro da aggiungere.

Una questione più importante riguarda invece il tema del Secondo emendamento, quello che recita:

“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”. 

Il testo riguarda la possibilità di costruire milizie per impedire il ritorno dell’impero o della tirannide e da questo fa conseguire il diritto a portare armi degli individui. È un testo che andrebbe collocato nel suo tempo. Il problema di questa retorica costituzionalista e tradizionalista è che fa a pugni con i dati che abbiamo messo in fila: le armi aumentano come prodotto di una campagna meticolosa di promozione del loro possesso. “Nel quadro di una più generale svolta conservatrice, [il secondo emendamento] è stato vieppiù destoricizzato e decontestualizzato: trasformato in una sorta di feticcio che giustificherebbe, in nome di una libertà individuale sacra e senza limiti, l’assenza di qualsivoglia regolamentazione del possesso, della vendita e della circolazione di armi da fuoco”, ha scritto lo storico Mario Del Pero sul Giornale di Brescia.

Il punto di tutta questa vicenda è questo: una campagna articolata e di lungo periodo per far diventare le armi un terreno di scontro politico e identitario. Uno sforzo articolato. C’è il lavoro dei giudici conservatori della Corte Suprema e di quelli federali per interpretare il secondo emendamento in maniera sempre più ampia – potremmo presto vedere una nuova sentenza che ridimensiona le leggi statali che limitano la circolazione di armi. C’è il lavoro costante della National Rifle Association (NRA) per promuovere il possesso di armi per via legislativa e come aspetto fondante dell’identità americana. Prima del voto del 2020 la NRA ha speso circa 29 milioni di dollari in campagne pro o contro candidati, il 98,25% per sostenere candidati del partito repubblicano o contro i loro avversari.

La NRA è anche uno dei promotori dell’ALEC (American Legislative Exchange Council), un team di giuristi che scrive e propone alle assemblee legislative statali leggi pro armi pre-confezionate. L’ALEC fa il lavoro di scrivere la legge, fa lobby, spiega all’eletto che presentando quella legge avrà contributi elettorali e visibilità presso la propria base, e le assemblee a maggioranza repubblicana approvano le leggi. Un buon esempio sono le leggi che offrono una interpretazione estesa della legittima difesa. Le cosiddette leggi “stand your ground” che consentono a chi si sente in pericolo di usare la forza e non dover arretrare se si sente minacciato (i critici le chiamano shoot first, spara per primo). Queste leggi sono state approvate in 24 Stati. Grazie a quella della Florida la persona che ha ucciso il 17enne afroamericano Trayvon Martin mentre andava a comprarsi uno snack è stata assolta. Uno studio dell’Urban Institute segnala come gli omicidi con un autore bianco e una vittima nera abbiano dieci volte più probabilità di essere giudicati giustificati rispetto ai casi con un autore nero e una vittima bianca.

Al lavoro materiale si affianca l’immaginario, la costruzione di un nesso tra cosa significhi essere americani, cristiani, patrioti e il possesso di armi. Due buoni esempi riguardano la pubblicità della Daniel Defense, ditta produttrice del fucile usato da Walter Ramos contro gli scolari di Uvalde: una ritrae un bambino di pochi mesi con il fucile in mano e recita “addestrali da piccoli”, nell’altra, pubblicata a Pasqua, un fucile e una croce e un passo del vangelo accompagnano il testo “È risorto”.

I video elettorali con le armi si sprecano e sono passati dall’1% del 2012 all’8% nel 2018 (esempi? eccone uno e un altro – nell’immagine un fotogramma). Le armi, insomma, come la croce, la bandiera e il diritto alla vita diventano elementi per costruire un’identità di destra e conservatrice. L’uso delle leggi che ampliano i confini statali del Secondo emendamento, come quella approvata dal Texas, non riguarda l’occuparsi di un tema che richiede interventi urgenti da parte del legislatore. 

Come le leggi che negano l’aborto (l’ultima approvata in Oklahoma pochi giorni fa), i curricula scolastici che costringono a insegnare la teoria della creazione accanto all’evoluzionismo, anche la legislazione in materia di armi da fuoco riguarda la straordinaria capacità della destra conservatrice americana di sostituire la mancanza di idee con quelle che si chiamano “culture wars”. Spaventando e invocando il passato, costruendo un orgoglio nazionale fittizio ci si garantisce il consenso di ampie fasce della popolazione conservatrici e/o spaventate da una società che cambia.






Resta informata/o, iscriviti alla newsletter

P.f. controlla la tua casella di posta o la cartella spam e conferma la tua iscrizione

Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare – Clicca qui per sapere come

Redazione
Redazione
  • Share Article:

Dal nostro archivio

I lavori del cavolo sono ovunque. Anche nelle università
Il meglio letto/visto per voi

I lavori del cavolo sono ovunque. Anche nelle università

Quando a dominare il nostro lavoro sono le mansioni e le incombenze senza senso

Pubblicato il 16 Giugno 2022 – Redazione
I Simpson diventano una famiglia di deportati ebrei
Il meglio letto/visto per voi

I Simpson diventano una famiglia di deportati ebrei

Davanti al Binario 21 di Milano il murale per il Giorno della Memoria

Pubblicato il 28 Gennaio 2023 – Redazione